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21 Gennaio 2022 Off Di Maurizio Bini

SOTTO LO SGUARDO DI DIO

Che senso ha dire: ”Parola di Dio”?

Ha il senso di una professione di fede a cui il lettore ci invita e a cui noi rispondiamo: “Rendiamo grazie a Dio!” Perché essere cristiani significa credere che davvero Dio ci ha rivolto la sua parola. Non direttamente, come in una specie di “apparizione”, ma attraverso fatti, avvenimenti e persone di questo mondo. Come dice la Lettera agli Ebrei, Dio ha parlato molte volte e in diversi modi nei tempi antichi per mezzo dei profeti, e ha poi rivolto al mondo la sua parola definitiva per mezzo del Figlio suo Gesù Cristo (cf Eb 1,1-2).

La Bibbia è quel libro dove noi troviamo la “parola di Dio”, attraverso la testimonianza di coloro che per primi l’hanno riconosciuta negli avvenimenti e nelle esperienze della loro vita, l’hanno accolta e l’hanno trasmessa alle generazioni seguenti.

Una parola che è stata “detta” da Dio – potremmo dire – dapprima in modo sommesso, facendosi sentire nella storia del popolo d’Israele (da Abramo, a Mosè, a Davide, ai Profeti…) e che è risuonata poi in tutto il mondo con la predicazione del Vangelo di Cristo crocifisso e risorto.

Poiché in Gesù di Nazaret “si è adempiuta la Scrittura “, cioè hanno avuto piena realizzazione e acquistano tutto il loro significato tutte le precedenti “parole” di Dio.

Ogni parola detta da qualcuno presuppone di essere ascoltata da qualcun altro. Anche la parola di Dio. Per questo ogni domenica, a Messa, leggiamo qualche pagina della Bibbia. Per ricordarci che davvero Dio ci ha parlato; e che è la Bibbia il “luogo” dove possiamo trovare la parola di Dio con la massima garanzia di autenticità.

Ma questo comporta allora due conseguenze. La prima: che tutti facciamo attenzione alle letture che si fanno nella Messa, per “cercare” (anche con un po’ di fatica) che cosa Dio dice a noi ora, attraverso queste parole. La seconda: che ciascuno si impegni secondo le proprie possibilità a conoscere sempre più e sempre meglio la Sacra Scrittura.

ATTO PENITENZIALE

Signore, con la tua Parola tu ci parli con amore e ci inviti alla
comunione con te. Perdonaci se non abbiamo saputo ascoltarti:
Kyrie, eleison.
Kyrie, eleison.
Cristo, l’ignoranza delle Scritture è ignoranza di te. Perdona la nostra
superficialità e la presunzione di conoscerti:
Christe, eleison.
Christe, eleison.
Signore, nella tua bontà non ti stanchi di rivolgerci ogni giorno la tua
Parola. Perdona le nostre sordità, resistenze e fragilità e donaci un
cuore nuovo:
Kyrie, eleison.
Kyrie, eleison.

Preghiera dei fedeli

Preghiamo insieme e diciamo:
 Padre, ascoltaci.

Per la Chiesa e i suoi pastori, perché si lascino trasformare dalla Parola che proclamano e diventino segno luminoso della misericordia di Dio che guarisce e perdona. Preghiamo.

Per tutte le Chiese cristiane che in questa settimana più di sempre pregano insieme per l’unità: lo Spirito Santo ci spinga alla comunione e ci faccia custodire l’esigenza dell’unità nella ricchezza della diversità. Preghiamo.

Per i lettori, i catechisti, i biblisti e quanti sono al servizio della Parola e si adoperano per diffonderne la conoscenza nella Chiesa e nella società, perché possano ogni giorno trarre forza e grazia dalla Parola stessa e con rinnovato entusiasmo si pongano al suo servizio. Preghiamo.

Per i giovani, perché crescano con il desiderio ardente di cercarti nella tua Parola, si appassionino al suo studio e la servano con gioia. Preghiamo.

Per noi tutti qui riuniti: la tua parola, Signore, illumini la nostra mente e il nostro cuore perché con intelligenza e generosità sappiamo costruire una società solidale e superare insieme le conseguenze della pandemia, prendendoci cura in particolare delle persone più deboli e in difficoltà. Preghiamo.