lettera-domenica-10-Lug-2022

9 Luglio 2022 Off Di Maurizio Bini

SOTTO LO SGUARDO DI DIO

Alla domanda: «chi è il mio prossimo?» Gesù sembra rispondere: chiunque a cui tu ti fai prossimo, cercando concretamente di dargli una mano nel momento del bisogno e della sofferenza, senza voltarti da un’altra parte, senza dire che “non tocca a me”, senza aspettare che intervengano altri o che risolvano tutto le leggi e le istituzioni.

Questo discorso ci riguarda tutti, come ci riguarda tutti quella domanda: “che devo fare ?” da cui siamo partiti. Ma in una società così complessa come la nostra, spesso non basta la buona volontà personale nel “farsi prossimo” e nel venire in aiuto a chi si trova nel bisogno e nella sofferenza. Infatti, non si tratta solo di casi singoli, ma di intere categorie di persone: ammalati, persone anziane sole, portatori di disabilità, stranieri in precarie condizioni, fino ai grandi problemi della fame nel mondo.

Tutta l’umanità, ormai, è “nostro prossimo”. Ed è un preciso dovere dei cristiani “farsi prossimo” di tutti coloro che sono nel disagio e nel dolore: non solo a titolo personale e individuale, ma proprio come Chiesa, come comunità cristiana.

Nell’enciclica Sollicitudo Rei Socialis di papa Giovanni Paolo II nel 1987 (al numero 38) si approfondisce il tema della solidarietà:

“Si tratta dell’interdipendenza, sentita come sistema determinante di relazioni nel mondo contemporaneo, nelle sue componenti economica, culturale, politica e religiosa, e assunta come categoria morale. Quando l’interdipendenza viene così riconosciuta, la correlativa risposta, come atteggiamento morale e sociale, come «virtù»», è la solidarietà. Questa, dunque, non è un sentimento di vaga compassione o di superficiale intenerimento per i mali di tante persone, vicine o lontane. Al contrario, è la determinazione ferma e perseverante di impegnarsi per il bene comune: ossia per il bene di tutti e di ciascuno perché tutti siamo veramente responsabili di tutti. Tale determinazione è fondata sulla salda convinzione che le cause che frenano il pieno sviluppo siano quella brama del profitto e quella sete del potere, di cui si è parlato. Questi atteggiamenti e «strutture di peccato» si vincono solo – presupposto l’aiuto della grazia divina – con un atteggiamento diametralmente opposto: l’impegno per il bene del prossimo con la disponibilità, in senso evangelico, a «perdersi» a favore dell’altro invece di sfruttarlo e a «servirlo» invece di opprimerlo per il proprio tornaconto.”

Preghiera dei fedeli

Preghiamo insieme e diciamo:
 Esaudisci il tuo popolo, Signore.

Per la Chiesa, perchè in ogni sua parola e in ogni suo comportamento faccia trasparire sempre più chiaramente il Signore Gesù in cui crede e in cui spera, preghiamo.

Per le vittime dell’ingiustizia, della violenza, della criminalità, perchè trovino compassione, giustizia, sostegno, preghiamo.

Per ciascuno di noi, nel limite delle proprie possibilità e con generosità grande, si renda disponibile all’aiuto fraterno, verso chi si trova nella povertà e nel bisogno, preghiamo.

Per tutti coloro che per professione o per missione si adoperano ad alleviare le sofferenze umane, perchè sappiano riconoscere il Cristo presente nel più piccolo dei fratelli, preghiamo.

Per tutti noi che partecipiamo a questa Eucarestia, perchè sappiamo raccogliere con generosità l’invito di Gesù al dottore della legge: va’ e anche tu fai lo stesso, preghiamo.