Introduzione-alla-preghiera-VI

27 Marzo 2021 Off Di Maurizio Bini

Introduzione alla preghiera VI

[prosegue il cammino di quaresima]

Preghiera e ascesi

Il termine “ascesi” va preso in un senso tutto particolare, che poi è quello originario, molto diverso da quello corrente. Siamo abituati a sentire parlare di “ascesi” come pratiche, come virtù morali.

L’”ascesi” indica il cammino di Gesù.

Nel suo senso letterale indica l’ascesa che Gesù compie dalla Galilea (in pianura) fino a Gerusalemme, quindi è un cammino concreto, in salita. In tutti i Vangeli troviamo “Gesù si dirige verso Gerusalemme”, passa da Gerico (in basso vicino al Mar Morto) e sale verso Gerusalemme. La sua ascesi è questa ascesa. Quindi non si tratta di un’ascesi intesa come esercizio pratico di virtù morali secondo la tradizione antica, ma è un’ascesi che coinvolge la totalità della sua persona, della persona di Gesù, il quale operando con tutta la sua vita, con tutta la sua persona, sale verso la città di Dio. Sale, sale fin sulla croce, dove viene materialmente innalzato fino al cielo, fino all’ascensione. E I’ascesa di Gesù si consuma proprio sopra la croce, nell’atto di donare la vita.

E’ quindi un’ascesi molto diversa da quella tradizionale. L’ascesi, o ascesa dell’uomo Gesù, non ha come punto di arrivo il dominio su se stesso (che è una cosa importante e che dobbiamo avere anche noi), ma il raggiungimento stesso del Padre.

E’ un’ascesa reale che porta I’uomo fuori di se stesso e Io innalza fino a Dio. E’ importante notare come questa ascesi di Gesù non ci viene presentata dagli evangelisti usando il mito di Prometeo, che sale a rubare la scintilla di Dio (sforzo umano), Gesù non è I’uomo che fa la scalata al cielo per rapire la scintilla di Dio. Questo fu il tentativo di Adamo: l’uomo che nel volersi innalzare fino a Dio scopre la propria impotenza e la miseria. Gesù è il nuovo Adamo e, lungi dal somigliare a Prometeo, si identifica con la figura biblica del servo sofferente, e si abbassa, si assoggetta come schiavo di tutti. Se tutta la vita di Gesù nella sua essenza è un cammino di “ascesi”, lo è però in modo sorprendente come discesa dell’uomo fino nel più profondo dell’angoscia mortale, dove gli si fa incontro la verità di Dio che lo eleva a sé. E questo tipo di ascesa fu propria di Gesù, il Cristo Figlio di Dio. Mentre Gesù sale verso Gerusalemme discende nella umiliazione più profonda.

Gesù è stato il primo uomo che ha compiuto questa ascesi, però I’ha aperta a tutti gli uomini, ponendosi a capo di una numerosa schiera di fratelli. Lui è il Primogenito di molti fratelli, Lui è il primo e non vuole restare il solo, quindi fin dall’inizio del Vangelo chiama dei discepoli che percorrono il suo stesso cammino.

A questa ascesi, o ascesa di Gesù, corrisponde la disciplina del discepolo. La parola “disciplina” vediamola nel suo significato originale, strettamente imparentato con il termine “discepolo”. Cos’è la disciplina? E’ I’insegnamento di Gesù in questo suo cammino di “discesa”. La disciplina di Gesù  viene resa con l’espressione “andare dietro”, “seguire Gesù”, per cui l’ascese di Gesù diventa la stessa del discepolo. Un comune destino di vita e di morte, quindi la disciplina del discepolo non può essere scissa dalla ascesi di Gesù.

L’ascesi di Gesù è accompagnata dalla preghiera.

Quando tu preghi segui la vita di Gesù. Lo segui nell’orto degli ulivi  e appeso alla croce. Tu chiedi la misericordia e il perdono non solo per te. Gesù nel pregare rivela il suo stare con il Padre per comprendere e fare la sua volontà. Anche ti offri interamente, in profonda adesione alla volontà del Padre e ti rendi obbediente. Seguendo Gesù preghi per offrirti a Lui. I momenti di smarrimento, di incertezza prendono il cuore e ti senti paralizzato. E’ in quei momenti che entri nell’orto degli ulivi, che prendi la croce e, seguendo Gesù cerchi l’amore di Dio. e la tua sofferenza diventa preghiera. Quando ci mettiamo davanti alla Parola di Dio e sappiamo che Gesù ha pregato e continua a pregare perché noi, suoi discepoli che salgono il Calvario, possiamo imparare ad ascoltare la sua Parola. Gesù nella preghiera supera la prova, l’ascesi, e ci insegna che è possibile vincere il male attingendo forza da Dio.

Sulla croce Gesù fa esperienza della desolazione.
Che cos’è la desolazione?
S. Agostino nella lettera 130 risponde a Proba, una vedova molto ricca e molto amata.
Proba ha chiesto di insegnarle come pregare e soprattutto come rendere ininterrotta la preghiera. Il vescovo gli propone di vivere la desolazione. La desolazione è il desiderio di felicità non ancora attuato pienamente. La desolazione è il desiderio della pienezza della beatitudine. La desolazione è la consapevolezza che noi camminiamo la salita della vita in attesa della terra promessa che ci garantisce la felicità: noi attraversiamo le esperienze anche dolorose della nostra vita per essere felici. Quando uno esperimenta la desolazione, prega, perché chiede di essere felice. Nasce la preghiera di domanda, nasce la perseveranza nella preghiera.

Sulla croce la preghiera diventa grido.
Può essere il grido di un dolore che attanaglia il cuore e che ci fa versare lacrime amare per cui non senti che la voglia di gridare.  Ciò vuol dire che la preghiera attraversa tutte le esperienze della vita umana, anche quella dell’abbandono. Grido e mi abbandono. Il tuo grido che nasce dal cuore diventa capacità di dire: “Nelle tue mani consegno il mio spirito“.
La preghiera  si fa offerta; di offerta di ogni salita. Nei momenti di aridità, di dubbio, di oscurità della fede, quando ci pare di aver perso il senso di Dio la preghiera si rivolge a Lui che sempre risponde.

Signore, tu che ti sei avvicinato a noi
e hai visto e vissuto la nostra fragilità
e le nostre insensatezze,
Signore, vieni a donarci chiarezza e discernimento
per comprendere il senso della nostra vita
alla luce dell’Evangelo.
Insegnaci a vivere
la nostra fragilità senza ansie,
la nostra debolezza senza paura,
la nostra testimonianza senza arroganza.
Insegnaci a vivere le nostre inquietudini
senza farcene travolgere
ma ad affrontarle con  la speranza
che nasce da Gesù Cristo nostro fratello,
nostro Signore, nostro salvatore.
Amen.

Domanda per la meditazione:

La mia vita quotidiana e la mia storia sono presenti nella mia preghiera?